APOL

A.P.OL.

SOCIETÀ COOPERATIVA - LECCE

Reg.CE n. 867/08 mod. dal Reg. UE n. 1220/11 - ANNUALITA’ 2014/2015

BOLLETTINO INFORMATIVO N. 4 - Aprile 2014

SOMMARIO

  1. Al via la 3^ annualità del programma di attuazione del Reg. CE 867/08 e s.m.i.
  2. La gestione idrica e nutrizionale degli olivi durante la fioritura
  3. Olio d’oliva DOP: l’Italia supera Grecia e Spagna

1. La 3^ annualità di APOL nel programma di attuazione del Reg. CE 867/08 e s.m.i.

Con la terza annualità si avvia a conclusione il triennio che per la prima volta ha visto protagonista l’O.P. APOL – Lecce nel Programma di attuazione del Reg. CE 867/08 e s.m.i. In linea con gli impegni del Consiglio di Amministrazione, di seguito vengono resi noti alcuni dei risultati chiave conseguiti con le diverse attività del progetto nel biennio appena concluso.

Finalità, obiettivi e strategia del progetto APOL
L’ambito di azione del progetto sviluppato da APOL nel triennio 2012-2015 prevede interventi in due dei cinque settori di attività proposti dal Regolamento CE 867/08 e s.m.i. Essi sono:

  • Attività 2 - Miglioramento dell’impatto ambientale dell’olivicoltura (lettera b);
  • Attività 3 - Miglioramento della qualità della produzione di olio d’oliva e di olive da tavola (lettere c), e) ed f).

Il miglioramento dell’impatto ambientale dell’oleicoltura è al centro dell’Attività 2. La profonda attenzione di APOL nei confronti dell’ambiente rurale ha origine dalla consapevolezza che il “mondo olivicolo” ne è il principale custode. Nello stesso tempo, APOL riconosce l’assoluto valore del paesaggio degli ulivi come il più emblematico e rappresentativo dei valori storici, culturali ed antropologici del Salento.
Le attività effettuate in questa sezione del progetto sono state le seguenti:

  • Ricerca, selezione ed accompagnamento delle aziende disposte volontariamente ad adottare il Disciplinare di produzione integrata redatto allo scopo da APOL ai sensi del Reg. UNI 11233-2009;
  • Selezione ed accompagnamento delle aziende interessate alla certificazione del proprio prodotto secondo il Disciplinare di produzione integrata;
  • Azioni dimostrative nell’ambito della predisposizione di programmi di concimazione compatibili con le linee guida al Disciplinare;
  • Assistenza tecnica a sportello presso i centri operativi del programma;
  • Incontri informativi e divulgativi.

La qualità delle produzioni e la sicurezza del consumatore sono, invece, gli obiettivi dell’Attività 3. Essa costituisce il secondo pilastro del programma triennale di APOL. Per le sue finalità generali e per i suoi contenuti operativi, questa sezione assume un ruolo centrale nel conseguimento degli obiettivi generali del progetto. Infatti, attraverso una serie di interventi indirizzati allo sviluppo/incentivazione di forme di coltivazione integrata, al miglioramento delle condizioni di trasporto e stoccaggio, alla formazione degli operatori e all’assistenza tecnica alle aziende agricole, APOL mira a raggiungere un livello qualitativo di eccellenza delle proprie produzioni e, nello stesso tempo, a svolgere attivamente il nuovo ruolo richiesto all’agricoltura dai principi della condizionalità (sorvegliare, monitorare e tutelare l’ambiente).
Le attività avviate in questa sezione del progetto sono state le seguenti:

  • Ricerca e selezione delle aziende su cui effettuare l’assistenza tecnica diretta secondo le linee guida del Disciplinare di produzione integrata;
  • Azioni dimostrative nell’ambito della predisposizione delle piante alla raccolta meccanica attraverso potature di adeguamento;
  • Assistenza tecnica a sportello presso i centri operativi del programma;
  • Incontri informativi e divulgativi;
  • Formazione di assaggiatori per il controllo organolettico dell’olio d’oliva.

Come più volte indicato, la strategia che guida il progetto poggia sul principio della “trasferibilità” delle azioni che sono state previste in ciascun ambito di intervento. La possibilità di poter ripetere le esperienze realizzate anche nelle aziende che non potranno partecipare da subito al programma, costituisce il maggiore punto di forza della gestione futura del progetto da parte di APOL. Tutte le tipologie di azioni proposte hanno in sé la possibilità di innescare altrettanti processi virtuosi presso le aziende e le rispettive cooperative di riferimento. Le buone prassi così generate, unitamente ai programmi formativi che accompagnano i protagonisti delle esperienze, divengono modello di riferimento per le altre aziende aderenti ad APOL. Verso il territorio di interesse, gli effetti di questa impostazione saranno di sicura efficacia per mettere in atto forme innovative di produzione e trasformazione rispettose dell’ambiente, del paesaggio e delle tradizioni locali.
A supporto di questa strategia, l’impostazione operativa, al fine di scongiurare il rischio di agire in maniera casuale e puntiforme, ha concentrato gli ambiti di azione in distretti rappresentativi del territorio provinciale all’interno dei quali è stato attivato il piano delle attività. Ciò ha permesso, da un lato di superare l’effetto “spot” delle azioni messe in campo, dall’altro di agire in maniera organica e continuativa su un numero di aziende vicine tra loro in grado, quindi, di entrare facilmente in rete (massa critica).


Alcuni dei risultati del biennio 2012/2013 – 2013/2014
La figura evidenzia i distretti operativi in cui sono state maggiormente concentrate le attività nel biennio di riferimento e le sedi presso le quali è stata svolta attività a sportello.


La tabella che segue riassume i risultati delle due annualità relativi all’Attività 2b - Miglioramento dell’impatto dell’oleicoltura.

 

Quantità

Tipologia di attività effettuata

92

Le aziende che hanno aderito al disciplinare di produzione

50

Le aziende con prodotto certificato

30

I prelievi di terreno sottoposti ad analisi

700

Gli ettari interessati all’attività di miglioramento

11

I seminari divulgativi

6

Le prove dimostrative

 

I risultati dell’Attività 3aMiglioramento della qualità della produzione sono, invece sintetizzati nel prospetto seguente:

 

Quantità

Tipologia di attività effettuata

90

Le aziende in assistenza tecnica (Azione 3a1)

25

Le aziende nel programma di potatura di riforma (Azione 3a2)

800

Gli ettari interessati dall’assistenza tecnica

120

Gli ettari interessati dall’attività dimostrativa di potatura

5

I seminari divulgativi

4

Le prove dimostrative

 

Inoltre, con l’Azione 3e è stato realizzato un laboratorio per l’analisi sensoriale degli oli e con l’Azione 3f sono stati effettuati due corsi per aspiranti assaggiatori di oli di oliva che hanno visto la partecipazione di 50 allievi.

Nella terza annualità, spiega il Presidente B. Accogli, le energie dell’Associazione, oltre a consolidare e potenziare le attività di assistenza tecnica e di divulgazione, saranno particolarmente indirizzate verso l’obiettivo ambizioso di cooperare con le istituzioni, i portatori di interesse e, soprattutto, con gli altri organismi associativi del territorio al fine di concentrare in un’unica struttura commerciale l’olio extravergine di oliva salentino per promuoverlo e valorizzarlo con il marchio APOL”.

Gli olivicoltori interessati a partecipare alle iniziative previste per l’Azione b) - miglioramento dell'impatto ambientale dell'oleicoltura e per l’Azione c) - miglioramento della qualità della produzione di olio d'oliva e di olive da tavola, possono farne richiesta utilizzando la modulistica disponibile in ciascuna sezione del sito: www.apol.it.


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2. La gestione idrica e nutrizionale degli olivi in fase di fioritura

Fine aprile - maggio è il periodo della fioritura dell’olivo. Le condizioni climatiche in questo periodo sono decisive per l’impollinazione e l’allegagione. Un decorso ottimale è favorito da una temperatura diurna compresa tra i 20 e i 25 °C, una ventosità diffusa e costante, poca pioggia, soprattutto quando i fiori sono aperti. Condizioni particolari di climi caldo-secchi o fresco-umidi possono determinare scarsa produzione o lo sviluppo di numerose infiorescenze con frutti partenocarpici. Nelle annate con pioggia persistente durante il periodo della fioritura la produzione è scarsa in quanto l’acqua riduce notevolmente la vitalità e la diffusione del polline con il vento. L’allegagione è modesta anche in caso di temperature elevate durante la fioritura. In particolare, la crescita del tubo pollinico nell’ovario cessa quando la temperatura durante la fioritura supera i 30 °C. Venti forti e secchi ostacolano l’atto fecondativo a causa della rapida perdita di recettività dell’ovario e/o di funzionalità del budello pollinico. In estreme condizioni di caldo secco gli ovari, sia fecondati sia non fecondati, possono indurire e rimanere sull’albero anneriti per 2-3 mesi, prima di cadere, anche quando l’albero non soffra per carenza di acqua.

 

Per una buona fioritura è necessario che le piante siano in equilibrio vegeto-produttivo. L’eccesso di vigoria, generalmente dovuto a un’abbondante concimazione e/o potatura troppo energica, porta a una ridotta fioritura, ma anche ad una scarsa allegagione, pur in presenza di una regolare fioritura. Concimazione e potatura sono le armi a disposizione per ricercare il giusto equilibrio tra attività vegetativa, che dovrebbe essere ridotta al minimo indispensabile, e attività produttiva, che dovrebbe invece essere esaltata. In caso di eccesso di vigoria si propone di ridurre l’apporto di concime e portare la potatura al minimo indispensabile, limitandosi a eliminare la vegetazione interna alla chioma, i rami sottoposti ad altri e le parti ombreggiate.

Esigenze nutrizionali
Ad integrazione della concimazione al terreno, nel periodo fioritura–allegagione può essere utile la somministrazione di soluzioni contenenti urea (1-2%) direttamente alla chioma. La concimazione fogliare consente di sopperire rapidamente alle particolari esigenze nutrizionali delle diverse fasi fenologiche del ciclo colturale e di apportare rapidamente elementi nutritivi risolvendo eventuali carenze di microelementi. Inoltre, richiede minori quantità di concime e può essere abbinata a trattamenti antiparassitari riducendo così costi e tempi necessari per i trattamenti.

La concimazione fogliare è particolarmente consigliata in oliveti in asciutto, nei quali la carenza idrica in determinati periodi dell’anno riduce fortemente l’efficacia della concimazione al suolo. Qualora si ricorra solo alla concimazione fogliare, è preferibile ed opportuno frazionare gli interventi nel corso dell’anno nel modo seguente:

  • il primo con concimi azotati alle prime fasi del germogliamento;
  • il secondo in prefioritura e l’ultimo durante l’allegagione.

A ciascuno di questi interventi si possono abbinare concimi a base di fosforo o microelementi a seconda delle esigenze della pianta. Le concimazioni a base di potassio sono invece indicate per sostenere i processi di inoliazione e vanno effettuate in corrispondenza dell’allegagione e durante la fase di accumulo dell’olio. La concimazione fogliare con boro in prefioritura viene consigliata solo in casi di carenze accertate, per aumentare la disponibilità di alcuni carboidrati per i processi riproduttivi nel fiore dell’olivo e per aumentare l’allegagione e la produzione. Normalmente i terreni italiani sono ben dotati di boro e un surplus in fase di piena fioritura può rivelarsi controproducente, in quanto l’elemento, ad elevate concentrazioni, può avere un effetto cascolante.

Come per la distribuzione dei prodotti antiparassitari, è consigliabile effettuare i trattamenti nelle ore più fresche della giornata. Importante anche la corretta manutenzione dei mezzi distributori e l’uniformità di distribuzione dei prodotti sulla chioma. La scelta dei concimi, oltre che alle esigenze dell’albero, va effettuata in base al titolo, al costo, alla solubilità e agli effetti residuali sull’ambiente. In biologico vanno utilizzati concimi fogliari ammessi dai disciplinari di produzione.

Qualora si disponga di un impianto di irrigazione localizzata, la concimazione può essere effettuata mediante fertirrigazione, per fornire gli elementi nutritivi in forma solubile in prossimità delle radici a un elevato grado di umidità del terreno che ne facilita l’assorbimento, riducendo così le dosi di concime. La fertirrigazione consente inoltre di risolvere rapidamente eventuali carenze, anche di microelementi, e di ridurre le spese di somministrazione. Richiede conoscenze tecniche e manutenzione accurata dell’impianto di irrigazione.

Esigenze idriche
Nel periodo della differenziazione morfologica delle gemme e soprattutto durante la fioritura e l’allegagione, situazioni di carenza idrica possono portare ad anomalie nella formazione del fiore, come assenza di stami, riduzione del numero delle infiorescenze, aborto dell’ovario e minore allegagione, anche se lo stress è di breve durata.

Nelle zone olivicole del centro-nord Italia raramente si verifica scarsa disponibilità di acqua durante questa fase fenologica, mentre al Sud è importante monitorare attentamente lo stato idrico dell’oliveto fin dalla mignolatura, per ottenere il massimo della produttività dagli alberi. In situazioni di carenza idrica, la disponibilità di un impianto d’irrigazione consente di mantenere la pianta in uno stato ottimale a garantire maggiore produzione. L’irrigazione infatti aumenta il numero di infiorescenze, la percentuale di allegagione e il numero, la pezzatura, il contenuto idrico dei frutti, diminuisce l’incidenza dell’aborto dell’ovario e la cascola dei frutti.
Fonte: Olivo e olio; 5-2013

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3. Olio d’oliva DOP: l’Italia supera Grecia e Spagna

E’ italiano il 37,7 per cento delle Dop europee nel settore dell’olio extravergine di oliva. L’olio italiano fa la parte del leone con 43 DOP e 1 IGP staccando di oltre 10 punti la Grecia, (29 denominazioni), e la Spagna (27 denominazioni). E’ quanto è emerso nel corso del convegno alla Camera per la premiazione dei vincitori della Sirena d’oro. “Bene le sforbiciate annunciate da Renzi per rimettere in moto l’economia del Paese, ma servono antidoti efficaci per contrastare l’inerzia della pubblica amministrazione, i cui ritardi tolgono ossigeno alle imprese”. Lo sottolinea Massimo Gargano, presidente di Unaprol, alla conferenza stampa della 12^ edizione del Sirena d’Oro, che denuncia il ritardo con cui viene rilasciata dalle autorità preposte la documentazione antimafia per lo svincolo delle polizze fideiussorie che per la sola Unaprol ammontano ad oltre 30 milioni di Euro.

Il ritardo di oltre un anno nel rilascio di queste certificazioni – ha aggiunto Gargano – non consente al Consorzio Olivicolo Italiano, ma anche ad altri soggetti di operatori del settore, di poter accedere agli ulteriori stadi del progetto del Reg. CE 867/08 e dei relativi finanziamenti, costringendo lo stesso Consorzio a sostenere ingenti costi bancari derivanti dal rinnovo forzato delle fidejussioni”. Per questo motivo Unaprol ha chiesto ai ministri dell’Interno Angelino Alfano e delle Politiche Agricole Maurizio Martina di intervenire presso le Prefetture per il rilascio della documentazione antimafia nei termini previsti dalla normativa vigente.

Sul fronte del settore delle DOP, il monitoraggio effettuato dall’osservatorio economico di Unaprol rileva che rispetto a 43 oli a denominazione in Italia (42 DOP e 1 IGP), si sono costituiti 29 Consorzi di tutela. Di questi, 24 aderiscono a Federdop Olio (l’83%), comprensivi dell’IGP Toscano. Il campione di monitoraggio è rappresentato da 205 aziende, scelte dai consorzi fra le più rappresentative ed importanti. A livello nazionale le aziende olivicole individuali monitorate vedono nel coltivatore diretto la figura prevalente con il 42%, seguito dall’imprenditore agricolo professionale (IAP) con il 28%. L’età media del conduttore è di 51 anni, compresa fra i 43 anni dell’Italia Nord occidentale e i 56 dell’Italia insulare. I conduttori maschi gestiscono il 77% delle aziende olivicole che producono olio DOP. Tale incidenza è confermata anche a livello di macro area. Spicca il 42% di conduttrici nell’Italia Nord occidentale. Il 46% dei conduttori intervistati possiede il titolo di scuola media superiore; il 23%, invece, una laurea. Il 76% delle superfici dedicate alla produzione di oli Dop è di proprietà del conduttore, mentre il 22% è in affitto e la quota residuale del 2% è ad uso gratuito. Il 38% del prodotto è venduto direttamente al consumatore; segue la vendita ai negozi specializzati e agli agriturismi (22%), il 19% viene collocato nel circuito della grande distribuzione. Il 14% delle vendite viene assorbito direttamente dai ristoratori sempre più attenti ad offrire una gamma più completa di oli ai propri clienti più esigenti. Al 7%, invece, le cessioni rivolte ai grossisti.

Dalle quotazioni all’origine delle produzioni Dop relative alla 13^ settimana del 2014 (rilevati da Ismea) si riscontra che, a livello di prezzo, sussiste una maggiore valorizzazione per le produzioni del Nord. Nello specifico: la DOP Garda presenta un prezzo all’origine euro/kg di 9,25, mentre la DOP Terra di Bari per la stessa settimana in esame presenta un prezzo di gran lunga inferiore (3,36 €/kg.). Politica dei prezzi cui è non è estranea la stessa GDO.
Fonte: Edagricolae - 15 aprile 2014


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