APOL

A.P.OL.

SOCIETÀ COOPERATIVA - LECCE

Reg.CE n. 867/08 mod. dal Reg. UE n. 1220/11 - ANNUALITA’ 2013/2014

BOLLETTINO INFORMATIVO N. 5 - Maggio 2013

SOMMARIO

  1. Pubblicate le “Norme eco-sostenibili per la difesa fitosanitaria 2013”
  2. Il controllo della Tignola delle olive

1. Le nuove norme eco-sostenibili per la difesa fitosanitaria 2013

Pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 43 del 21 marzo 2013 il provvedimento di aggiornamento  riguardante le “Norme eco-sostenibili per la difesa fitosanitaria e il controllo delle infestanti delle colture agrarie” che, com’è noto, costituiscono le linee guida del Disciplinare di produzione integrata adottato da APOL nell’ambito della Misura B del reg. CE 867/08 e s.m.i.

La corretta gestione fitosanitaria di un agro-ecosistema inizia dalla corretta impostazione di tutte le pratiche agronomiche necessarie alla sua conduzione, a partire dall’impianto, e che possono giocare un ruolo nel limitare l’insorgere e il diffondersi delle diverse avversità che possono colpire le singole colture.

Di seguito alcune delle priorità che contraddistinguono le pratiche agricole eco-sostenibili:

  • scelta di varietà resistenti o tolleranti alle avversità;

  • impiego di materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa fitosanitaria vigente;

  • adozione di pratiche agronomiche in grado di creare condizioni sfavorevoli agli organismi dannosi (ad es. ampie rotazioni, concimazioni equilibrate, irrigazioni localizzate, ecc.);

  • impiego di mezzi fisici e meccanici;

  • impiego di mezzi biologici.

Negli ultimi anni si è andata affermando, con sempre maggiore vigore, l’esigenza di ottenere prodotti agroalimentari salubri e provenienti da coltivazioni condotte con tecniche produttive a ridotto impatto ambientale, rispettose della salute degli agricoltori e dei consumatori.

Sul piano della difesa delle colture agrarie dalle avversità parassitarie, l’Amministrazione Regionale, in accordo con quelle che sono le linee programmatiche della Politica Agricola Comunitaria e Nazionale (Direttiva CE m. 128/2008 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi; D.Lgs n. 150/2012 che adotta il Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), ha avviato azioni specifiche a supporto dell’agricoltura sostenibile al fine di regolare l’impiego dei prodotti fitosanitari e razionalizzarne l’uso con le relative quantità utilizzate.

La scelta dei principi attivi da impiegare per ciascuna coltura, riportati nelle tabelle che compongono “Le norme eco-sostenibili per la difesa fitosanitaria e il controllo delle infestanti delle colture agrarie”, è stata effettuata sulla base delle seguenti valutazioni:

  • l’efficacia nei confronti dell’avversità da controllare;

  • la selettività per la coltura;

  • la selettività nei confronti degli organismi utili;

  • il minor impatto per la salute dell’uomo e per l’ambiente (residualità sulle produzioni e nell’ambiente, mobilità nel suolo e conseguente rischio di inquinamento delle falde, ecc.);

  • i tempi di carenza in funzione dell’epoca di raccolta.


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2. Il controllo della tignola delle olive (Prays oleae) con i criteri di difesa integrata

Ordine: Lepidoptera; Famiglia: Yponomeutidae; Nome scientifico: Prays oleae Bern.

L’adulto di P. oleae è una farfalla con livrea giallo argentea con macchie nerastre sulle ali. L’uovo è di forma ovale, lenticolare. La larva a completo sviluppo è generalmente di colore bruno verdastro chiaro o nocciola più o meno scuro.

Per raggiungere il completo sviluppo la larva passa per 5 stadi di sviluppo caratterizzati da dimensioni crescenti della capsula cefalica. La crisalide, di colore brunastro, ha forma sub conica con la parte anteriore arrotondata.

Il ciclo di P. oleae inizia dalle uova deposte sul calice dei bottoni fiorali da cui nascono, dopo quattro o cinque giorni, le larve della prima generazione che penetrano nei fiori dove si nutrono degli organi interni. Ogni larva è in grado di visitare 10-15 fiori legandoli con un filo di seta fino a formare un glomerulo che rende facilmente individuabili i fiori attaccati. Lo sviluppo larvale dura dai 20 ai 30 giorni, a completo sviluppo la larva si incrisalida in un bozzoletto tessuto all’interno del glomerulo o in anfratti della corteccia da cui, dopo 10-15 giorni, sfarfallano gli adulti della seconda generazione.

Le femmine di questa generazione depongono le uova sul calice di frutticini, in prossimità del peduncolo. Dopo una incubazione di 5-6 giorni nascono le larve (1) che realizzano una galleria parallela al peduncolo attraverso la quale raggiungono i cotiledoni all’interno del nocciolo (2, 3). L’incrisalidamento può avvenire sia all’interno che all’esterno del frutto (4), di solito nel terreno. A fine estate compaiono gli adulti della terza generazione. Le uova vengono deposte sulla pagina superiore delle foglie, in prossimità della nervatura centrale. Dopo alcuni giorni nascono le larve che penetrano nel tessuto fogliare all’interno del quale si sviluppano attraverso cinque stadi ciascuno dei quali causa erosioni caratteristiche. Questa generazione costituisce la forma svernante dell’insetto, l’incrisalidamento avviene nel mese di marzo.

L’entità dei danni arrecati da P. oleae presenta, nella zone di diffusione, una variabilità molto ampia. Le larve di prima generazione danneggiano le infiorescenze. La percentuale di fiori attaccati può variare da poche decine fino a valori, in casi eccezionali, anche del 90-95%. Le larve della generazione carpofaga danneggiano la drupa e ne provocano la cascola in due momenti diversi, in giugno-luglio quando penetrano all’interno del frutto e in settembre-ottobre quando escono dal frutto per incrisalidarsi. I frutti caduti nella prima fase di solito sono confusi con il diradamento naturale o con la cascola tipica dell’olivo. Anche se la percentuale di piccole olive soggette a cascola è elevata, la produzione è compensata dall’incremento ponderale in peso dei frutti rimasti e da una migliore resa in olio. Nella seconda fase cadono i frutti ormai prossimi alla maturazione. È di solito questa cascola che impressiona l’olivicoltore quando ormai non è più possibile prendere provvedimenti di difesa. Le erosioni causate sulle foglie dalle larve di terza generazione limitano l’attività fotosintetica della pianta che tuttavia non determina mai livelli di danno tali da giustificare interventi di difesa.

Le norme di Difesa Integrata promosse dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia per il controllo della Tignola delle olive (Prays oleae), riprese integralmente dal Disciplinare di Produzione Integrata di APOL nell’ambito della Misura 2b del Reg. CE 1220/11, prevedono i seguenti comportamenti.

Soglia di intervento (solo per la generazione carpofaga)

  • Per le olive da olio: 10 - 15% di uova e/o di larvette in fase di penetrazione nelle olivine.
  • Per le olive da tavola: 2-3%

Interventi chimici

Sulla base delle catture a mezzo di trappole a feromoni tracciare la curva di volo degli adulti della generazione antofaga che danno origine alla generazione carpofaga. Intervenire quasi alla fine della curva di volo della generazione antofaga e comunque prima dell’indurimento del nocciolo al superamento della soglia di intervento.

Principi attivi e modalità di intervento

E’ consentito l’uso del Dimetoato. Gli interventi chimici sono giustificati solo per le varietà a drupa grossa e per la sola generazione carpofaga per un max di 1trattamento. E’ obbligatorio collocare la trappola innescata con feromoni sessuali.


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