APOL

A.P.OL.

SOCIETÀ COOPERATIVA - LECCE

Reg.CE n. 867/08 mod. dal Reg. UE n. 1220/11 - ANNUALITA’ 2013/2014

BOLLETTINO INFORMATIVO N. 11 - Novembre 2013

SOMMARIO

  1. Le attività divulgative e formative di APOL nel mese di dicembre
  2. Olivicoltura, nuovi percorsi per alta qualità e tutela ambientale
  3. Nota informativa sul “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”
  4. Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e la eradicazione del batterio da quarantena Xylella fastidiosa - Det. Regione Puglia – Ufficio Osservatorio Fitosanitario

1. Attività divulgative e formative a favore delle aziende associate APOL

Si conclude nel mese di dicembre ad Ugento la prima fase dell’intenso programma di attività divulgative e formative del progetto APOL per il miglioramento della qualità dell’olio e delle olive da tavola.

I calendario degli incontri è il seguente:

  • Ugento 02/12/2013 ore 16:30-19:00, azione 3a, - Gli effetti dei concimi a lenta cessione sulla sostenibilità ambientale; relatori Dott. Agr. Giovanni Muia, Dott. Agr. Luigi Cazzatello tecnici Apol;
  • Ugento 09/12/2013 ore 16:30-19:00, azione 3a, - Analisi fitosanitaria dei recenti e gravi fenomeni di seccume aereo degli olivi nell’areale ionico salentino; relatori Dott. Agr. Giovanni Muia, Dott. Agr. Antonio De Donno tecnici Apol;
  • Ugento 16/12/2013 ore 16:30-19:00, azione 3a, - Le lavorazioni del terreno, l’irrigazione e la potatura alla luce dello sviluppo e diffusione della meccanizzazione; relatori Dott. Agr. Giovanni Muia, Dott. Agr. Luigi Cazzatello tecnici Apol.

Tutti gli incontri del mese di dicembre sono riservati alla Misura 3a che com’è noto ha come ambito di azione quello dell’assistenza tecnica agli olivicoltori. In particolare, l’incontro del 2 dicembre affronta il tema dei fertilizzanti a lenta cessione e dei vantaggi economici e ambientali derivanti dal loro impiego. Il 16 dicembre saranno analizzati alcuni degli aspetti agronomici fondamentali per il conseguimento di produzioni di qualità. L’incontro del 9 dicembre, invece, costituisce l’occasione per divulgare ed approfondire nel distretto di Ugento i contenuti della determina della Regione Puglia – Osservatorio Fitosanitario – connessi con le misure di emergenza e controllo degli agenti che concorrono al “complesso del disseccamento rapido dell’olivo”.

Tutte le manifestazioni avranno un approccio operativo e saranno condotte con il modello del confronto tra procedure messe in atto ed esperienze realizzate dalle aziende partecipanti.


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2. Olivicoltura, nuovi percorsi per alta qualità e tutela ambientale

Nel terzo workshop di Nova ad Agrilevante è stato ancora una volta protagonista l’olivo. Di seguito si riportano in sintesi i contenuti chiave delle più importanti sessioni di lavoro che si sono succedute nel corso dell’evento.

In arrivo l'Olio extravergine di Alta Qualità
E' allo studio presso i ministeri competenti, una nuova categoria di olio extravergine, in aggiunta a quelle esistenti, che sarà denominato Alta Qualità, regolata da uno specifico disciplinare unico nazionale. Si tratta, almeno nel suo impianto in discussione, di parametri per le caratteristiche chimico-fisiche certamente più stringenti rispetto a quelle che regolano attualmente l'extravergine. In effetti oggi nell'offerta di olio extravergine ci sono variazioni qualitative troppo ampie ed è quindi opportuno disporre di norme più rigide. Ad esempio per i biofenoli totali il nuovo disciplinare prevede un valore non inferiore a 200 mm/kg, parametro che comporterà un grande sforzo agronomico per gli olivicoltori ma che potrà comunque essere ripagato dal mercato. Dal momento che i consumatori italiani finalmente dimostrano di cominciare ad apprezzare gli extravergini di alta qualità.

Come ridurre gli impatti della fase produttiva
A seguito della identificazione e quantificazione degli impatti ambientali, con il metodo LCA (analisi del ciclo di vita della coltura e dei processi di trasformazione) i miglioramenti che si possono conseguire nella fase agricola sono il controllo integrato, l'uso della concimazione organica e l'applicazione di sistemi più efficienti di irrigazione. Per la fase industriale, i miglioramenti possono riguardare l'estrazione dei fenoli, la valorizzazione agronomica del compost e l'uso del nocciolino per fini energetici. Sono stati monitorati anche gli effetti di un sistema razionale di irrigazione denominato PRD (partial rootzone drying) che prevede di bagnare alternativamente solo la metà dell'apparato radicale con le ali gocciolanti. I risultati sono molto incoraggianti: l'attività vegetativa totale aumenta (come lunghezza del germoglio principale e dei secondari) così come l'allegagione e la produzione totale.

La zonazione in olivicoltura
Con il progetto Cisia si possono raccogliere una serie di informazioni sui fattori ambientali del territorio che determinano la qualità dell'olio extravergine di oliva. Sono i fattori che concorrono a stabilire il nuovo concetto di “zonazione agricola”, cioè la segmentazione del territorio di produzione in unità omogenee dal punto di vista delle pratiche agricole e della qualità delle produzioni. E' possibile produrre differenti oli, in termini di composizione - e quindi di caratteristiche organolettiche e nutrizionali - in differenti pedo-ambienti e questo aspetto può essere vantaggiosamente considerato dai produttori, per caratterizzare i loro oli sulla base della loro origine pedo-ambientale. Le informazioni sull'ambiente fisico disponibili (prodotte dal CNR-ISAFoM) sia su scala provinciale che comprensoriale, possono tornare utili nella realizzazione della così detta “Carta d'identità degli oli” “leggibile”, per esempio, attraverso tecnologie RFID. L'approccio pedo-ambientale utilizzato per caratterizzare l'olio d'oliva consente tuttavia di affermare che esiste una generale specificità, nonostante le (piccole) differenze locali (pedo-ambientali). Questo aspetto potrebbe essere rilevante in vista del riconoscimento della DOP.
(Fonte: http://www.novagricoltura.com)


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3. Nota informativa dell’Osservatorio Fitosanitario regionale sul Complesso del disseccamento rapido dell’olivo

Sostenendo l’auspicio dell’Ente di ricerca che l’interesse collettivo a risolvere positivamente e con produttiva sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nel fenomeno che si è manifestato, lasci da parte l’individualismo, il protagonismo e il catastrofismo che in queste circostanze potrebbero creare più danno della stessa malattia, riportiamo integralmente la nota informativa che la Regione Puglia con propria determinazione ha pubblicato sull’argomento.

Il disseccamento delle piante di olivo ha interessato al momento, se pur estesa, una circoscritta area olivicola della provincia di Lecce.

La rilevanza economica della olivicoltura in Puglia e nella provincia di Lecce ha fatto si che il sistema della ricerca, le istituzioni scientifiche, gli Enti pubblici e le organizzazioni professionali e dei produttori siano tutti interessati alla individuazione delle cause e alla ricerca di soluzioni che consentono di prevenire e limitare i danni.

Le acquisizioni scientifiche escludono una correlazione tra la presenza della malattia nella pianta rispetto al frutto. Il fenomeno, infatti, non incide in nessun modo sulla qualità dell’olio e delle olive siano esse da olio o da tavola.

Negli approfondimenti svolti sino ad ora, l’Osservatorio Fitosanitario Regionale ha collaborato con le proprie istituzioni provinciali (UPA di Lecce), l’Università degli Studi di Bari- Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti, il CNR- Istituto di Virologia vegetale di Bari, il Consorzio di Difesa delle Produzioni intensive della Provincia di Lecce.

La collaborazione con le altre istituzioni scientifiche come lo IAMB di Valenzano, Università di Foggia e di Lecce, Organizzazioni pubbliche e private della provincia di Lecce sono auspicabili per il proseguimento delle attività.

Per alcune delle misure da adottare e descritte nella presente nota, è fondamentale la massima collaborazione tra le istituzioni per acquisire le necessarie autorizzazioni e deroghe che la situazione necessita.

Da parte di questa Regione è stato già avviato il protocollo tecnico-amministrativo previsto dalle norme vigenti, per quanto di competenza, al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed alla Commissione Europea.

La sintomatologia riscontrata è essenzialmente la seguente:

  • disseccamenti estesi della chioma interessando rami isolati, intere branche e/o l’intera pianta;
  • imbrunimenti interni del legno a diversi livelli dei rami più giovani, delle branche e del fusto;
  • foglie parzialmente disseccate nella parte apicale e/o marginale.

Nelle numerose ispezioni effettuate in loco, sono state individuate diverse concause che vanno a costituire il “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”.

In particolare va segnalata la presenza di:

  • diffusi e numerosi attacchi di “Rodilegno giallo (Zeuzera pyrina)” meno recenti che hanno consentito una debilitazione della pianta per mancata asportazione delle parti infestate e ormai disseccate;
  • ridotta coltivazione del terreno e scarsa cura dello stato vegetativo e produttivo delle piante;
  • presenza di funghi lignicoli che determinano una occlusione dei vasi xilematici con conseguente limitazione della circolazione della linfa (Phaeoacremonium parasiticum; P. rubrigenun; P. aleophilum; P. alvesii; Phaemoniella spp.);
  • presenza di un patogeno da quarantena (Xylella fastidiosa), batterio al quale potrebbe essere attribuito un ruolo primario negli osservati disseccamenti dell’olivo.

La Zeuzera pyrina è da molti anni che infesta gli oliveti del Salento e i fori che produce nell’interno dei rami e delle branche provocano uno stato di debilitazione della pianta, ma rappresentano anche vie di penetrazione di agenti patogeni che aggravano lo stato vegetativo. Infatti, nei diversi rilievi e analisi di laboratorio è stata sempre associata alla presenza di fori di Zeuzera a quella di funghi appartenenti al genere Phaeoacremonium.

Dai sopralluoghi svolti si registra una conduzione degli oliveti caratterizzata da una riduzione delle cure agronomiche come la lavorazione del terreno, l’eliminazione di erbe infestanti, la potatura frequente delle parti vegetative interessate da agenti parassitari. Tale situazione non ha certamente contribuito a mantenere le piante in buone condizioni fitosanitarie, sia perché non vengono asportate le parti colpite contribuendo alla diffusione dei patogeni, sia perché una pianta debilitata non è in grado di reagire all'aggressione di ulteriori parassiti (funghi sia della parte aerea che radicale, insetti, batteri ecc.).

In particolare, l’attenzione e le ricerche si sono concentrate, dopo il loro ritrovamento nelle parti vegetative, su due agenti causali di nota importanza nel disseccamento delle piante, Phaeoacremonium spp. e Xylella fastidiosa, confermati dalle Istituzioni scientifiche (DiSPA, CRN,- SELGE).

Si ritiene che entrambi contribuiscono a determinare il disseccamento delle piante ma, in particolare, si considera la Xylella fastidiosa quale patogeno potenzialmente più pericoloso.

Il batterio può interessare numerose specie coltivate e non, compreso le erbe e gli arbusti spontanei.

Allo stato attuale, dalla bibliografia consultata, si ritiene che la subspecie del batterio che interessa l’olivo non infetti la vite e gli agrumi, ma nelle zone interessate è stato isolato anche da piante di mandorlo e oleandro (vedi scheda tecnica allegata del patogeno pubblicata nel bollettino di ottobre 2013).

La sua diffusione avviene tramite diversi vettori appartenenti per lo più al gruppo dei Cicadellidi, insetti di piccolissime dimensioni, di pochi millimetri, che con il loro apparato boccale pungente acquisiscono il batterio dalle piante infette e lo trasmettono a quelle sane.

Considerata la vasta estensione del problema, le grosse preoccupazioni del territorio e l’obbligatorietà che impone la normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena, saranno adottate tutte le misure idonee e necessarie per affrontare tale emergenza fitosanitaria al fine di evitare ulteriormente la loro diffusione.

Misure da adottare a breve termine:

  • delimitare le aree interessate per la realizzazione di mappe dettagliate sulla presenza di oliveti con sintomi ascrivibili al “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”;
  • vietare la movimentazione di tutto il materiale vegetale vivo infetto dalle zone interessate, escluso le olive da tavola e quelle per l’estrazione dell’olio, poiché non vi sono pericoli associati alla qualità dell’olio.
  • effettuare drastiche potature eliminando tutte le parti con presenza di sintomi di disseccamento e di imbrunimenti interni;
  • disinfettare i mezzi utilizzati per le operazioni di taglio (ipoclorito di sodio o sali quaternari);
  • bruciare in loco i residui di potatura (rami e fogliame);
  • disseccare nello stesso campo la parte legnosa tagliata prima di effettuare il trasporto in altre località al di fuori dell’area infetta. Tale pratica trova giustificazione per la devitalizzazione della Xylella fastidiosa poiché non essendo un batterio sporigeno, non si conserva nel legno secco.

Misure preventive da adottare su piante non compromesse:

  • evitare di adottare pratiche agronomiche di non lavorazione del terreno ma effettuare continue lavorazioni sia per consentire un miglioramento dello stato vegetativo delle piante, sia per eliminare le erbe infestanti che possono costituire un probabile serbatoio del batterio per gli insetti vettori (Cicadellidi);
  • impostare strategie di controllo della Zeuzera pyrina (confusione sessuale) al fine di limitare la debilitazione della pianta e la presenza di vie di penetrazione dei patogeni;
  • effettuare trattamenti con insetticidi registrati sull’olivo (dimetoato, fosmet) utilizzati per il controllo della mosca al fine di contenere anche la presenza dei vettori del batterio;
  • prevenire gli stress idrici degli oliveti, con un razionale programma di irrigazione
.


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4. Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e la eradicazione del batterio da quarantena Xylella fastidiosa associato al Complesso del disseccamento rapido dell’olivo

1. Finalità
Le presenti Misure di emergenza definiscono le disposizioni di natura fitosanitaria da adottare nelle aree della Regione Puglia interessate dal “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo” e in particolare dal batterio da quarantena Xylella fastidiosa.

2. Ispezioni sistematiche
L’Osservatorio Fitosanitario, per il tramite di: Ispettori Fitosanitari, Agenti Fitosanitari e tecnici operanti sotto il suo coordinamento, effettua indagini sistematiche mirate ad accertare la presenza della X. fastidiosa sulle piante di olivo e altre piante ospiti in campi produttivi, in vivai, in campi sperimentali, in aree urbane e in qualsiasi altra area ritenuta necessaria.

Le indagini per la definizione dello status fitosanitario delle zone sotto indicate, consistono in ispezioni visive delle piante ospiti per accertare la presenza dei sintomi del batterio e in appropriate analisi di laboratorio per la conferma della presenza del batterio.

L’Ufficio Osservatorio Fitosanitario sulla base dei dati rilevati dal monitoraggio, prelievo campioni e relative analisi di laboratorio, definirà:

  • la zona focolaio: area o sito dove è stata accertata ufficialmente la presenza del patogeno e si può ritenere tecnicamente possibile la sua eradicazione;
  • la zona di insediamento: area dove la diffusione dell’organismo nocivo è tale da rendere tecnicamente non più possibile il suo contenimento per cui vanno applicate azioni per assicurare il suo confinamento;
  • la zona tampone: fascia perimetrale limitrofa alla zona focolaio o di insediamento nella quale non è stata ancora riscontrata la presenza del patogeno;
  • la zona di sicurezza: fascia perimetrale limitrofa alla zona tampone quale ulteriore garanzia per il contenimento del patogeno.

3. Segnalazione dei casi sospetti e misure cautelative
È fatto obbligo a chiunque di segnalare all’Ufficio Osservatorio Fitosanitario, per il tramite delle Istituzioni provinciali (Ufficio Provinciale dell’Agricoltura di Lecce e Consorzio di Difesa delle Produzioni intensive della Provincia di Lecce), i casi sospetti di disseccamento rapido dell’olivo o di presenza di X. fastidiosa;

4. Misure di intervento
Nella Zona focolaio, costituita da un focolaio puntiforme o da una area infetta segnalata per la prima volta al di fuori dell’area di insediamento, sono obbligatorie le seguenti misure:

  • estirpazione di piante infette;
  • bruciatura della vegetazione di piccole dimensioni (frasche) proveniente dalla potatura;
  • disseccamento della parte legnosa in situ prima della movimentazione;
  • monitoraggio per l’accertamento dell’incidenza delle infezioni;
  • divieto di movimentazione al di fuori della zona focolaio, di qualsiasi materiale vegetale infetto;
  • interventi fitosanitari con insetticidi per il controllo dei vettori;
  • mantenimento delle superfici coltivate e non, compresi bordi stradali, libere da infestanti e erbe spontanee;
  • trattamenti insetticidi sulle piante ospiti (es. oleandro);
  • pulizia accurata dei canali di bonifica e di irrigazione;
  • adozione di misure preventive con: Sindaci dei Comuni, ASL e gli enti gestori dei parchi e delle aree protette per attivare dei piani di intervento nelle aree urbane, nei parchi e giardini pubblici e privati;
  • adempiere ad ogni ulteriore misura indicata dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario
  • .

Se in tale zona per tre cicli vegetativi consecutivi non si rileva alcuna pianta infetta l’Ufficio Osservatorio Fitosanitario può dichiarare ufficialmente eradicato il patogeno e la zona ritorna indenne.

Nella Zona di insediamento sono obbligatorie le seguenti misure, necessarie per garantire il suo confinamento:

  • Divieto di movimentazione al di fuori della zona di qualsiasi materiale vegetale infetto.
  • Divieto di movimentazione e commercializzazione di piante di propagazione ritenute ospiti del batterio X. Fastidiosa;
  • Obbligo di bruciatura della vegetazione di piccole dimensioni (frasche) proveniente dalla potatura; In alternativa è possibile la trinciatura in situ o la predisposizione di balle per il compostaggio previo disseccamento per almeno 1 mese;
  • Obbligo del disseccamento della parte legnosa in situ prima della movimentazione;
  • Obbligo di effettuare interventi fitosanitari con insetticidi per il controllo dei vettori;
  • Obbligo di mantenere le superfici coltivate e non, compresi i bordi stradali, libere da infestanti e erbe spontanee;
  • Obbligo di effettuare lungo le strade trattamenti insetticidi sulle piante ospiti (es. oleandro);
  • Obbligo di effettuare una accurata ed energica pulizia dei canali di bonifica e di irrigazione;
  • Individuare misure preventive con: Sindaci dei Comuni, ASL e gli enti gestori dei parchi e delle aree protette per attivare dei piani di intervento nelle aree urbane, nei parchi e giardini pubblici e privati;
  • Adempiere ad ogni ulteriore misura indicata dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario.

Nella Zona tampone, consistente in un’area di circa 1,5 Km di larghezza dal limite della area focolaio o area di insediamento, sono obbligatorie le seguenti misure volte a prevenire l’insediamento del patogeno:

  • Accurato monitoraggio dell’intera zona al fine di individuare immediatamente qualsiasi sintomo ascrivibile alle infezioni di X. Fastidiosa;
  • Obbligo di effettuare un puntuale e periodico controllo dei vettori;
  • Obbligo di mantenere le superfici coltivate e non, compresi i bordi stradali, libere da infestanti e erbe spontanee, con particolare attenzione alle zone immediatamente limitrofe all’area focolaio o area di insediamento;
  • Obbligo di estirpazione e distruzione immediata delle piante riscontrate infette;
  • Obbligo di effettuare lungo le strade trattamenti insetticidi sulle piante ospiti (es. oleandro);
  • Obbligo di effettuare una accurata ed energica pulizia dei canali di bonifica e di irrigazione;
  • Individuare misure preventive con i Sindaci dei Comuni, le ASL e gli enti gestori dei parchi e aree protette per attivare dei piani di intervento nelle aree urbane, nei parchi e giardini pubblici e privati;
  • Adempiere ad ogni ulteriore misura indicata dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario
.

Qualora si riscontri la presenza di piante infette l’Ufficio Osservatorio Fitosanitario provvede a modificare la delimitazione e ad applicare le disposizioni previste nella zona focolaio.

Nella Zona di sicurezza, costituita da una fascia di 1 km di larghezza posta all’esterno della zona tampone come fascia di sicurezza a garanzia ulteriore di quella tampone, sono obbligatorie le seguenti misure:

  • Accurato monitoraggio dell’intera zona al fine di individuare immediatamente qualsiasi sintomo ascrivibile alle infezioni di X. Fastidiosa;
  • Obbligo di effettuare un puntuale e periodico controllo con insetticidi dei vettori;
  • Obbligo di effettuare una accurata pulizia delle erbe spontanee;
  • Individuare misure preventive con le Province, i Comuni, le ASL e gli Enti gestori dei parchi e aree protette per attivare dei piani di intervento nelle aree urbane, nei parchi e giardini pubblici e privati;
  • Adempiere ad ogni ulteriore misura indicata dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario.

5. Disposizioni per l’attività vivaistica
L’attività vivaistica nelle zone oggetto del presente provvedimento deve essere svolta adempiendo alle misure obbligatorie di seguito elencate.

Per i vivai ricadenti nella zona focolaio e zona di insediamento:

  • Sospensione del passaporto per le piante ospiti della X. Fastidiosa;
  • Divieto di movimentazione al di fuori di tali aree, di qualsiasi materiale vegetale delle specie ospiti della Xylella fastidiosa e in particolare:olivo, mandorlo, oleandro e Quercus spp.
  • Distruzione immediata di tutto il lotto di piante infetto da X. Fastidiosa;
  • Obbligo di pulizia ed eliminazione delle piante spontanee;
  • Obbligo di interventi insetticidi per la lotta ai vettori;
  • Obbligo di effettuare la pulizia delle erbe spontanee e trattamenti insetticidi intorno dal vivaio;
  • Adempiere ad ogni ulteriore misura indicata dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario.

Per i vivai ricadenti nella zona tampone e zona di sicurezza:

  • Obbligo di effettuare una accurata pulizia ed eliminazione delle piante spontanee;
  • Obbligo di effettuare interventi insetticidi nel vivaio per la lotta ai vettori;
  • Adempiere ad ogni ulteriore misura indicata dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario.

6 Ulteriori disposizioni
E’ fatto divieto a chiunque di movimentare fuori della zona infetta e della zona di insediamento qualsiasi vegetale o parti di vegetale infetto.

Eventuali campioni per analisi di laboratorio o per attività scientifiche devono essere preventivamente dichiarate e autorizzate dall’Ufficio Osservatorio Fitosanitario.

Obbligo da parte dei laboratori e di qualsiasi Ente o Istituzione scientifica di acquisire l’autorizzazione dal parte del SFR per la detenzione e la manipolazione del materiale infetto per qualsiasi scopo.

Obbligo di distruzione di qualsiasi materiale infetto dopo le necessarie analisi diagnostiche e gli accertamenti di laboratorio.

In applicazione del comma 1 dell'Art. 8 del D. Lgs. 214/2005 "Obblighi di comunicazione al Servizio fitosanitario nazionale", è fatto obbligo a chiunque è a conoscenza, compresi gli enti pubblici e privati ed ogni altra istituzione scientifica, di dare immediata comunicazione al Servizio fitosanitario regionale competente per territorio, della comparsa effettiva o sospetta del patogeno da quarantena X. fastidiosa in zone non segnalate precedentemente.

Adottare misure cautelative per gli operatori addetti al trattamento degli ulivi, utilizzando dispositivi di protezione individuali(DPI).


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