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TAVOLA ROTONDA: QUALE FUTURO PER L'AGRICOLTURA SALENTINA

  • Giovedì, 25 Giugno 2015

Lunedì 29 giugno 2015 - Ore 10,00 Municipio di Galatina

PRESENTAZIONE

Da alcuni mesi la preoccupazione degli operatori agricoli ed in quest'ultimo periodo l'attenzione dell'opinione pubblica del Salento sono rivolte in massima parte alla problematica connessa al disseccamento rapido dei nostri olivi, causato dal diffondersi del batterio da quarantena "Xylella fastidiosa".
In un recente convegno organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) a Gallipoli è stato ribadito che la presenza di tali organismi nocivi è da mettere senz'altro in relazione con i cambiamenti climatici ed in particolare modo con la globalizzazione che ha accelerato l'introduzione di vegetali e prodotti vegetali da Paesi al di fuori dell'UE, senza che evidentemente fossero messi in atto rigorosi controlli.
D'altro canto è ormai convinzione comune che la stessa globalizzazione possa portare ad un mercato mondiale, dotato di un'inesauribile disponibilità di commodities agricole, dal quale attingere indefinitamente e spesso a condizioni convenienti, nonostante le speculazioni finanziarie e l'instabilità o volatilità dei prezzi. Le nostre agroindustrie alimentari sono state giustamente libere di importare queste commodities a condizioni vantaggiose. Contestualmente i nostri agricoltori hanno dovuto invece sostenere costi di produzione sempre più elevati e sempre meno competitivi rispetto a quei prezzi.
In questa situazione la nostra agricoltura ha finito per essere ingiustamente considerata trascurabile e destinata ad un triste futuro. Sembra incredibile che non ci si accorga come anche la nostra agroindustria potrebbe andare incontro agli stessi rischi, qualora continuassero a venir meno i suoi originali motivi di successo, basati sull'impiego di prodotti agricoli di qualità e di grande rinomanza, legati ai territori di origine.
Dopo il grande balzo produttivo del secolo scorso alla fine del secondo conflitto mondiale ulteriori incrementi produttivi unitari vengono oggi auspicati per garantire l'indispensabile sicurezza alimentare in tutto il pianeta, così come opportunamente evidenziato dal tema dell'Expo 2015: nutrire il pianeta, energia per la vita.
Secondo le stime della FAO nel 2050 la popolazione mondiale supererà i nove miliardi, rispetto agli attuali 7,3 miliardi e per soddisfare la domanda di cibo, la produzione agricola destinata a usi alimentari dovrà aumentare del 70% rispetto a quella attuale.
Molto dipenderà proprio dallo sviluppo che potrà scaturire dalla ricerca scientifica superando gli attuali limiti produttivi della biosfera razionalmente gestita e tutelata dall'agricoltura.
In questo contesto si inquadra lo stato generale di crisi dell'agricoltura salentina che sconta anche alcune decisioni che l'Unione Europea ha adottato nella precedente riforma della PAC, come l'erogazione degli aiuti diretti del primo pilastro in misura disaccoppiata dalla produzione, che ha incentivato di fatto lo stato di abbandono della maggior parte dei nostri oliveti (secondo alcuni studiosi una concausa della diffusione del batterio Xylella fastidiosa associato al complesso del disseccamento rapido dell'olivo), in assenza di un equo reddito per i produttori.
Anche i dati relativi alle iscrizioni delle imprese alla Camera di Commercio di Lecce, recentemente diffusi dall'Ente Camerale, confermano il "declino" del settore agricolo le cui aziende, nell'arco temporale dal 2009 al 2014, sono diminuite del 15,24% (passando da 10.683 a 9.055).
Di converso occorre riconoscere che negli ultimi anni alcune realtà aziendali, grazie alle capacità dei nostri imprenditori e agli investimenti previsti dai Programmi di Sviluppo Rurale (secondo pilastro PAC), hanno senz'altro fatto progredire una parte dell'agricoltura salentina anche attraverso il ricambio generazionale, che è il più importante elemento da perseguire nella politica di innovazione del settore.
Alla base di tutto occorre, quindi, definire un nuovo modello di organizzazione economica capace di mettere insieme i piccoli e medi produttori, rendendoli protagonisti e artefici del loro futuro, in quanto il vero tema dell'agricoltura pugliese e salentina in particolare riguarda l'organizzazione per imporsi sui mercati, quello interno e quello globale.
In definitiva, produttività, sostenibilità economica, ambientale e sociale, innovazione, reti e territori sono le sfide con le quali dovrà cimentarsi l'agricoltura salentina nei prossimi anni.
I prodotti della nostra agricoltura sono espressione di un patrimonio di conoscenze, di una cultura millenaria radicata nei territori, che appartiene a tutta la filiera produttiva; poi però devono trovare le "strade" del mondo per farsi conoscere ed apprezzare.
I mercati globali si presidiano con la competitività, che passa anche attraverso l'innovazione che migliora i processi, i prodotti e, in ultima analisi, la redditività degli operatori.
Per questo dobbiamo puntare sulle imprese, sia singole che associate, che abbiano una valenza economica, che siano in grado di stare sul mercato, perché solo incrementando la loro attività, e quindi in prima battuta la produzione e la produttività, si potrà conseguire l'obiettivo di favorire uno sviluppo del settore che garantisca crescita ed occupazione a vantaggio di tutti e che allo stesso tempo sia sostenibile.
In tale ottica non c'è contrapposizione tra filiere "corte" e "lunghe", in quanto come già detto il vero tema dell'agricoltura salentina riguarda l'organizzazione per imporsi sui mercati, quello interno e quello globale.
Scopo della Tavola Rotonda è quello di sensibilizzare le Istituzioni, i produttori e le loro organizzazioni a definire scelte strategiche comuni per il futuro dell'agricoltura salentina.
Nel contempo occorre iniziare ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio nel momento in cui non potrà essere sostenibile contenere la diffusione e quindi convivere con la presenza del batterio Xylella fastidiosa.
In altre parole sarà indispensabile trovare un comune accordo su un programma di rilancio economico e sociale della provincia di Lecce che tragga origine prima di tutto da un nuovo modello di agricoltura sostenibile collegata all'ambiente e al turismo.
L'agricoltura è il settore primario e lo sarà sempre di più, in quanto, oltre ad assicurare l'approvvigionamento di cibo, è centrale nelle nuove sfide globali dell'umanità. L'agricoltura è alla base di un futuro in cui le persone e il pianeta possano vivere in armonia e deve giocare il ruolo "primario" che le spetta.
In questo processo diviene fondamentale la tecnologia, ma senza storia è vuota. Dobbiamo spiegare che la Food Security non è soltanto la sanità degli alimenti.
C'è sicurezza alimentare quando tutte le persone in ogni momento hanno accesso fisico, sociale ed economico ad un cibo sufficiente, sano e nutriente, che risponda alle esigenze alimentari per una vita attiva e sana. D'altra parte nell'ambito di EXPO 2015 l'importante tema "nutrire il pianeta" va chiaramente inteso come garanzia di disponibilità di cibo per la totalità della popolazione mondiale.
Naturalmente questa è anche la sfida che attende l'agroalimentare salentino. Occorre, pertanto, fare sistema e creare stretti collegamenti tra ricerca scientifica, imprese, finanza ed Istituzioni, così da assecondare più efficacemente l'innovazione, indispensabile per la valorizzazione e competitività della nostra agricoltura.
Difendere l'agricoltura vuol dire preservare una ricchezza formidabile che tutti i Paesi cercano di sviluppare, valorizzare e utilizzare per far crescere la propria economia e per il miglioramento della qualità della vita.
Al termine della Tavola Rotonda sarà sottoscritto un documento denominato "Carta di Galatina", con il quale i cittadini e i produttori agricoli, assieme alla società civile, alle Istituzioni regionali e locali, sia pubbliche che private, assumeranno impegni precisi nel mettere in atto azioni, condotte e scelte che garantiscano da un lato la tutela del territorio e il diritto al cibo e dall'altro un equo reddito ai produttori agricoli.
Questo perché la crescita sociale ed economica di un territorio non può che essere il risultato della convinta adesione della popolazione e della necessità di collaborazione tra i vari soggetti interessati.

A.P.OL. ASSOCIAZIONE TRA PRODUTTORI OLIVICOLI Società Cooperativa - P. IVA: 04416920751